Investire Il mercato del vino nei Paesi Bassi? Feroce e giocato sui prezzi. Parola di Fred Nijhuis, giornalista e wine expert olandese che ad Alba terrà una delle lezioni del prossimo corso di formazione per Wine Export Manager, dal 26 novembre ad Alba.. Lo abbiamo intervistato per avere un’anticipazione del suo intervento.
Quali sfide deve affrontare un wine export manager italiano, quando si approccia al mercato dei Paesi Bassi?
I prezzi sono molto importanti, perché la maggior parte dei vini sono venduti al supermercato e lo spazio sugli scaffali è limitato. Una grande quantità di vino sfuso è venduto con etichetta privata. Gli olandesi non sono molto fedeli al marchio, per cui la competizione si gioca sui prezzi ed è spietata. Questo vale anche nel segmento di basso e medio livello dell’Horeca; nel segmento alto si vendono i vini più costosi, ma lo spazio per i vini italiani è limitato. Le vendite online sono una realtà, ma anche in questo caso la discriminante è il prezzo.
Quanto è difficile superare la barriera linguistica?
La maggior parte degli olandesi parla l’inglese, molti il tedesco o il francese, qualcuno l’italiano. In generale, per lavorare sul mercato dei Paesi Bassi la lingua non è un problema.
Dal 26 novembre ad Alba
Focus sui mercati e strategie per l’export del tuo vino
Rispetto ad altri paesi del Nord Europa, quali sono le caratteristiche del mercato del vino olandese? Quanto sono disposti a spendere i consumatori e quanto è diffusa la cultura del vino?
Il prezzo medio per il vino nei supermercati è intorno ai 3 euro. Nelle rivendite specializzate, 6 euro, mentre una bottiglia in un ristorante di medio livello è intorno ai 20 euro. Il vino è piuttosto diffuso, bevuto frequentemente ma non in grandi quantità. Il consumo medio pro capite è di circa 20 litri all’anno, la maggior parte consumata a casa e non sempre insieme ai pasti.
Qual è la percezione del vino italiano sul mercato dei Paesi Bassi? C’è una preferenza per i rossi o i bianchi?
A noi olandesi piace il vino italiano, perché ci ricorda il paese che amiamo. Amiamo la sua cultura, la sua natura, le città e il cibo, anche se sappiamo che aspetti come le scadenze, le promesse e le regole devono essere considerate “flessibili”. Per quanto riguarda i gusti dei consumatori, è consolidato un 50% di preferenze per i rossi, 40% bianchi e 10% rosé, quest’ultimo diventato popolare in anni recenti.