È arrivata la notizia che produttori e operatori del vino attendevano con ansia. L’amministrazione Trump non applicherà dazi sull’importazione di vino italiano negli Stati Uniti e la tassazione rimarrà invariata rispetto a prima. Un sospiro di sollievo per i produttori italiani e per gli importatori USA.
Noi celebriamo la notizia aprendo le iscrizioni per Enora Wine Tour USA, la nostra agenda che dal 31 agosto al 3 settembre accompagnerà le cantine italiane a Boston, Chicago e Houston. Tre città moderne, dinamiche, al passo coi tempi, simili per gusti enogastronomici e, pur nelle rispettive differenze, accomunate da una grande passione per l’Italia e i suoi vini. La scelta di Enora è stata quella di affacciarsi su nuove e promettenti realtà urbane USA e uscire dagli ormai sempre più battuti circuiti di New York e California.
Ora che sappiamo che alla dogana le regole per vendere vino italiano negli USA resteranno invariate, diamo uno sguardo al mercato a stelle e strisce. Iniziamo col dire che non può essere approcciato come un unicum omogeneo, quanto piuttosto come 50 realtà differenti, tante quanti gli stati che compongono la nazione. Ma come vanno approcciati mercato e buyer statunitensi?
ENORA WINE TOUR USA 2020
Partecipa a Enora Wine Tour e incontra importatori di vino USA a Boston, Chicago e Houston. Tre eventi, appuntamenti garantiti con almeno 6 buyer selezionati, un mercato dalle enormi possibilità per le etichette italiane. Lascia i tuoi dati e prenota il tuo spazio riservato allestito!
Il primo consiglio è di fare riferimento a importatori piccoli che, proprio per questa loro caratteristica, siano in grado di dedicare più attenzioni anche a etichette ancora poco conosciute. Molto importanti sono poi la flessibilità e l’attenzione ai prezzi (devono essere “ragionevoli”), ma ancor di più tutto il background che sta dietro a un vino: i terroir, il territorio di origine, il metodo di vinificazione e produzione. Il vino deve raccontare una storia, una bella storia, in modo che il tuo brand abbia una connotazione e un’identità ben precise.
Gli importatori tendono inoltre a cercare un partner di lungo periodo, è importante stringere con loro una collaborazione solida e basata sulla fiducia reciproca. Infine una nota sul consumatore americano medio: tende a prediligere vini amabili, che possano essere consumati in occasioni informali e divertenti e in abbinamento ai più celebri street food.
Sei pronto a portare i tuoi vini negli Stati Uniti? Fallo insieme a noi! Scrivici senza impegno, ti daremo tutte le informazioni e i dettagli sulle tre agende b2b che abbiamo preparato per te a Boston, Houston e Chicago.